Il Prānayāma

Il termine sanscrito prāna assume, a seconda dei contesti, diversi significati: fiato, vento, respiro, vita, energia, vitalità. Āyāma significa, invece, espansione o controllo. Il termine Prānayāma indica, dunque, il controllo del soffio vitale mediante tecniche di modificazione dei processi respiratori.

Da un punto di vista fisico, una respirazione consapevole, lenta e profonda mantiene il cuore più forte, aumentando l’assorbimento dell’energia in tutto il corpo e favorendo dinamismo, vitalità e benessere grazie a un’adeguata ossigenazione di cellule e tessuti. L’atto respiratorio, infatti, alimenta la combustione di ossigeno e glucosio, indispensabili per il lavoro muscolare, per l’attività delle ghiandole e per il corretto funzionamento del cervello e di tutti gli organi.

Focalizzando l’attenzione sull’attività respiratoria, le tecniche di Prānayāma svolgono un’azione efficace per calmare le inquietudini della mente e ridurre l’attività del pensiero. Respirare con regolarità e profondità, infatti, stimola quiete e rilassamento mentre un respiro frammentato e irregolare interferisce con i naturali equilibri del cervello e del corpo causando stati interiori agitati e inquieti. Similmente, il controllo consapevole dell’attività respiratoria contiene gli sbalzi emotivi, agevolando un rapporto più costante e consapevole con il nostro spazio interiore. Da un punto di vista energetico, le tecniche di Prānayāma e Prānavidya ci consentono di aumentare la riserva pranica interna rimuovendo eventuali stagnazioni: vengono di conseguenza migliorate la condizione fisica, lo stato mentale e il sostengo delle esperienze della coscienza.