Asana

Il termine sanscrito āsana viene tradotto semplicemente con “postura” e indica una particolare posizione del corpo efficace per acquisire maggiore stabilità fisica e mentale. Anticamente indicava il seggio che nei rituali ospitava la divinità e nella pratica diventa il luogo d’incontro con la nostra profondità, lo spazio sacro dell’esplorazione. 

La pratica delle āsana implica uno stato di completa attenzione e consapevolezza ed è importante comprendere che la qualità dell’esplorazione non dipende dalla complessità delle posizioni eseguite, quanto piuttosto dallo stato psico-fisico che si instaura nel praticante.

Prendendo correttamente le āsana si acquisiscono elasticità e forza nella postura, calma interiore e maggiore padronanza su corpo e mente. La frenetica attività mentale viene sospesa per lasciar posto all’osservazione del respiro e delle eventuali tensioni presenti nei diversi distretti coinvolti: questo rallentamento dell’attività corticale diminuisce le interferenze a livello intellettuale ed emotivo agevolando interiorizzazione, concentrazione e rilassamento.

Sul piano fisico, i muscoli non coinvolti ai fini del mantenimento della posizione rimangono completamente rilassati;  i movimenti necessari per entrare nell’āsana e per ritornare alla posizione iniziale sono fluidi e connessi per evitare sforzi muscolo-tendinei o affaticamento nelle articolazioni. Praticare le āsana in assenza di tensioni consente di ottenere un effetto calmante sul sistema nervoso e questo riduce le inquietudini psichiche ed emotive. La stabilità della postura, inoltre, ripristina il naturale equilibrio del sistema nervoso autonomo armonizzando l’attività simpatica e parasimpatica.

La corretta esecuzione delle posizioni, il loro coordinamento con il respiro e la presenza che accompagna ogni azione consentono di effettuare un profondo ed efficace massaggio agli organi interni, ripristinando e mantenendo il funzionamento ottimale di tutti gli apparati.